Una delle più antiche tradizioni della Settimana Santa è quella legata dei cosiddetti "sepolcri". Il nome corretto è quello di "altari della reposizione", come ha stabilito la Congregazione per il culto divino in una dichiarazione del 1988. Quella del giovedì santo, con la visita dei fedeli agli altari nelle chiese, è una tradizione che risale all'epoca carolingia e si è modificata col tempo. In questo giorno infatti si celebra l'istituzione dell'eucarestia, l'atto di sacrificio offerto da Gesù agli uomini. Ad essere ricordata è l'ultima cena, non la morte di Gesù Cristo alla quale pur rimanda il termine "sepolcro", ad essere adorata è l'ostia – il corpo di cristo, l'eucarestia – riposta in un depositum sull'altare, dopo la messa in Coena domini.
Il clima decisamente primaverile ha consentito a molta gente, in serata, di far visita alle numerose chiese della città aperte fino a tarda sera. Tra queste, anche la storica chiesetta del Miracolo Eucaristico in via Lagalante, eccezionalmente aperta per l'occasione. Ma uno dei momenti più sentiti del giovedì santo rimane quello della messa vespertina "in Coena Domini", in ricordo dell'ultima cena di Gesù Cristo con gli apostoli. Con questa inizia il Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemora la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. Durante questa celebrazione viene anche eseguita - proprio come fece Gesù durante l'ultima cena - la lavanda dei piedi.
Il momento di preghiera si prolungherà fino a stanotte: alle 3 in punto, infatti, prenderà avvio la processione dell'Addolorata che durerà fino a domani mattina.
A seguire il video-riassunto della Messa in Coena Domini della Parrocchia di Santa Chiara, il video della visita agli Altari della Reposizione dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e il reportage fotografico.
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