Nei secoli la pietà popolare si è sempre contraddistinta dando origini a tutte quelle ritualità che potessero far comprendere al popolo (in modo semplice ma non banale) quello che il Figlio di Dio ha vissuto negli ultimi momenti della Sua vita.
Così, come in tanti altri paesi, anche la Settimana Santa Tranese, da ormai fondata tradizione plurisecolare, è contraddistinta principalmente da due riti: la Processione Penitenziale in onore della Beata Vergine Maria Addolorata e la Processione Penitenziale (in origine Eucaristico-Penitenziale-Riparatoria) dei Sacri Misteri della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Il primo momento lo si vive a cavallo tra il Giovedì ed il Venerdì Santo. Organizzata dall’Arciconfraternita dell’Addolorata, il corteo sacro prende piede snodandosi dalla Chiesa di Santa Teresa sin dalle primissime ore del mattino del Venerdì Santo (ore 3). Particolare unico della stessa è il sostare nelle chiese cittadine per far visita al Santissimo Sacramento, solennemente conservato nell’Altare della Reposizione (definito “Sepolcro”).
La statua raffigurante la Madonna in abiti luttuosi ha in petto un pugnale, sottolineando il dolore estremo per la ormai imminente morte del Figlio. Grande è la commozione dei fedeli all’uscita dell’effigie, sorretta a spalla da quattro confratelli dell’Arcisodalizio e dai “devoti” in abito scuro. Stato emotivo che si prolunga per tutta la notte, dato non soltanto dal gran numero di persone che segue questo corteo religioso (soffermandosi sui marciapiedi e nelle chiese ove il fermarsi avviene), ma soprattutto dall’atteggiamento silenzioso e partecipato a quella che molti osano dire la tradizione pasquale più sentita della città. Avviene in modo naturale una sorta di rispecchiare i propri dolori in Colei che ha subito il massimo dei dolori nell’aver assistito alla dipartita di Gesù. Ormai giunto il mattino, il rientro è previsto attorno alle ore 10. La notte è ormai trascorsa, le intenzioni di preghiere le si sono affidate tutte a Lei. E’ proprio in questo momento che una gran folla “saluta la Vergine Addolorata” rimettendo il Lei quello che forse, non si riuscirebbe neanche a poter esprimere.
Segue il “rito della notte” la Processione Penitenziale dei Sacri Misteri. Questi è un corte religioso di riparazione a quello che accadde secoli addietro. Il Giovedì Santo dell’anno 1000 infatti una donna volle deridere la fede cristiana, così dopo aver partecipato all’Eucarestia e trafugata un’Ostia nel mentre del Rito della Comunione rientrò a casa. Qui mise sul fuoco una padella, stracolma di olio. Non appena iniziò a friggere, per mettere alla prova la reale presenza (nel Corpo e nel Sangue) di Gesù vivo e vero, vi gettò la Sacra Particolare Eucaristica precedentemente rubata. Immediatamente la Particola si trasformò in carne sanguinolenta, con fuoriuscita di sangue, tanto che la donna non poté far nulla nel bloccare l’ormai sgorgare incessante del Sangue di Gesù Cristo. Avvisato subito l’Arcivescovo, questi assieme alle Autorità della città, si recò presso la casa della donna (trasformata nel 1700 in Chiesetta del Miracolo Eucaristico), avvolse in un panno i Frammenti ancora caldi e a piedi nudi li trasportò in Cattedrale.
Da quel momento ancora oggi Trani rivive il momento di riparazione all’atto sacrilego vivendo una processione di penitenza e riparazione all’atto di sacrilegio. L’organizzazione spetta all’Arciconfraternita dei Bianchi (sotto il titolo del Santissimo Sacramento). Del tutto particolare è quello che avviene il Sabato Santo. Alle ore 16:00 ci si riunisce in Basilica-Cattedrale. Incamminandosi, il solenne corteo è aperto da un palio-gonfalone di colore nero con su ricamato S.P.Q.R. . La secolare cerimonia presenta un susseguirsi di immagini sacre rappresentanti i Misteri della Passione e Morte di Gesù Cristo. Le statue vengono sorrette a spalla da quattro portatori, rigorosamente a piedi nudi, appartenenti a tutte le Confraternite di Trani. Segue la croce nuda di colore nero, sorretta dal diacono, che anticipa il Clero ed il Venerabile Capitolo Metropolitano della Cattedrale. Poi ci sono due sacerdoti a piedi nudi che portano gli incensieri ed infine coperti da un baldacchino di colore bianco quattro canonici in abiti liturgici viola, recanti a piedi nudi l’urna argentea contenente la Santissima Eucarestia avvolta in un corporale. Dietro l’urna vi è il l’Arcivescovo in abiti pontificali. Concludono la processione il sindaco con le Autorità Civili e Militare ed infine la banda musicale.
Snodandosi attraverso le vie del centro storico, la stessa sosta nelle chiese ove vi sono le realtà Claustrali: Chiesa di San Giovanni Battista, Conservatorio di San Luigi e Chiesa di Santa Chiara. Nei pressi de Via dell’Ebrea (oggi Via Lagalanteci si ferma e si attende che l’Arcidiacono del Capitolo Cattedrale prelevi dalla Chiesetta dell’Ebrea il reliquiario (regalato dalla Nobile Famiglia De Cuneo nel 1616) per poi inserirlo nell’urna in ricordo di quello che avvenne poche ore seguenti alla trasformazione miracolosa avvenuta in illo tempore.
Riprendendo il cammino si rientra in Cattedrale, ove sul sagrato della stessa il diacono preleva l’Ostia per poi consegnarla all’Arcivescovo che da quella posizione impartirà la solenne benedizione eucaristica.
Nel mentre S.E. Mons. Giuseppe Carata è stato Arcivescovo di Trani (dalla settimana santa del 1987) il tradizionale rito è stato modificato in parte. Ha assunto infatti un carattere non più riparatorio, ma penitenziale. Particolare sottolineato anche dalla modifica del colore liturgico ovvero dal violaceo al rosso. Al posto dell’urna viene sorretta dall’Arcivescovo la Reliquia del Santo Legno della Croce di NS.G.C.. Ulteriori modifiche sono avvenute nel 2000, ove S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri volle “spostare” la processione dal Sabato al Venerdì Santo. Per ultimo dal 2007 l’orario del tradizionale corteo penitenziale è stato posticipato (non più dalle 16 ma alle ore 20:30). Nonostante le modifiche notevoli ancora oggi Trani non dimentica l’originario motivo della nascita di tale prassi che ci fa tornare addietro di tantissimi secoli, sin quando il Signore Gesù si volle manifestare Lui stesso nelle sembianze della Carne e del Sangue nella nostra terra. Affermava San Pio da Pietrelcina: “Trani è fortunata, perché per ben due volte il Sangue di Cristo l’ha bagnata”.
Nel filmato potremo osservare ciò che ad oggi purtroppo non è più possibile vivere.
Circa la Processione in onore dell’Addolorata, la sosta nella Chiesa di San Michele e nella Chiesa di San Domenico (già Santa Croce). Si noti anche il percorso diverso da quello odierno.
Per quanto concerne invece, nella seconda parte del video, potremo osservare un momento saliente della Processione Eucaristico-Penitenziale-Riparatoria, ovvero il mettere nell’urna la Reliquia Eucaristica in ricordo di quello che avvenne subito dopo l’avvenuto Miracolo Eucaristico.
Un doveroso grazie lo volgiamo ad Alfredo Cavalieri, per aver ricostruito attraverso questo testo le varie modifiche dei riti penitenziali della Settimana Santa Tranese.
A seguire il filmato e alcuni scatti fotografici che documentano i Riti della Settimana Santa Tranese degli anni '70.